(Dresda, 2 febbraio 1839 – Roma, 6 ottobre 1915), padre di Lili Helbig, fu archeologo di fama internazionale. Arrivò a Roma nel 1862 dalla Prussia grazie ad una borsa di studio per iscriversi all’Instituto di corrispondenza archeologica, attuale Istituto archeologico germanico, e nel 1865 ne fu nominato vicesegretario. Nel 1866 sposò a Mosca la principessa russa Nadina Schahowskoy ed entrò in questo modo in contatto con l'aristocrazia europea e con l'alta società italiana, all’interno della quale seppe tessere rapporti con gli esponenti della cultura archeologica italiana, fra cui Luigi Pigorini ed Edoardo Brizio. Nel 1887 incontrò il collezionista danese Carl Jacobsen, per il quale fece da mediatore e consulente nell’acquisto di sculture e oggetti antichi per la gliptoteca Ny Carlsberg. Per dotare il museo di una documentazione di queste opere, Jacobsen lo incaricò anche di far eseguire una serie completa di copie a grandezza naturale delle pitture tombali etrusche, alle quali collaborò anche il genero Alessandro Morani. Nello stesso 1887, Helbig presentò per la prima volta la fibula prenestina, da lui scoperta, che è attualmente considerata il più antico documento scritto in lingua latina. Helbig morì a Roma il 6 ottobre 1915 e fu sepolto nel cimitero acattolico alla Piramide di Cestio.